Lampada UV-C, cosa bisogna sapere per utilizzarla al meglio

Che cos’è una lampada UV-C? Si tratta di un sistema di difesa molto efficace contro l’eventuale intrusione dei batteri. Nelle righe seguenti, scopriremo insieme le caratteristiche di un accorgimento capace di garantire funzionalità all’avanguardia.

Come è nata la lampada UV-C

La nascita della luce ultra-violetta risale all’ormai lontano 1878, grazie all’opera dei due scienziati Arthur Dowens e Thomas P. Blunt. I due pubblicarono il primo articolo che provava la possibilità di sterilizzare ambienti esposti a batteri. L’articolo dimostrava che, tramite l’esposizione a tali raggi dalla breve lunghezza d’onda, sarebbe stato possibile conseguire risultati importanti.

Dopo alcuni anni, nel 1903, Niels Finsen fu insignito del premio Nobel. L’uomo creò il primo esemplare di lampada UV-C e lo sperimentò contro la tubercolosi della pelle. Si attese fino al 1910 per il primo utilizzo del sistema basato sulle luci ultra-violette per sterilizzare l’acqua.

A cosa serve la lampada UV-C

La lampada UV-C può rivelarsi come un’arma straordinaria contro l’invasione dei batteri ostinati. Si tratta di un modello noto anche con il nome di lampada germica. Tale dispositivo viene concepito per irradiare una leggera luce ultra-violetta. Quest’ultima ha la capacità di sanificare un’intera stanza nel giro di pochi secondi, tramite un principio di funzionamento consolidato.

Infatti, la lampada si serve di un particolare getto di luce per sterminare ingenti quantità di germi. I risultati auspicati vengono conseguiti in tempi molto rapidi e all’insegna della massima sicurezza, per una sanificazione sempre al massimo. Si avvale di una lunghezza d’onda contenuta e riesce a rimuovere ogni organismo microscopico. Nel giro di pochi attimi, è possibile disintegrare il DNA di queste sostanze minuscole, in modo che non siano più capaci di riprodursi.

Per saperne di più riguardo ai punti di forza della lampada UV-C, ci si può servire di un sito Internet come www.newairtechnology.it e raggiungere elevati standard. In questo modo, dall’acqua al cibo passando per l’atmosfera, numerosi elementi sono puliti e sanificati a dovere.

La potenza dell’azione di una lampada UV-C

Una buona lampada UV-C riesce a fare molto di più rispetto a semplici onde UV-C. Queste ultime possono fare molta fatica a penetrare l’atmosfera che pervade il nostro pianeta. Per tali ragioni, arrivano in quantità piuttosto limitata. Dall’altra parte, la luce fa in modo che un fascio ultra-violetto dalla notevole energia arrivi fino a distruggere per sempre l’habitat nel quale i batteri riescono a proliferarsi, scongiurando problemi di salute non di poco conto.

La lampada ultra-violetta di ultima generazione viene adoperata da diversi anni in ambienti come ospedali e sale operatorie, acquisendo una notevole diffusione. Con il passare del tempo, ci si è resi conto della sua efficacia anche nella purificazione delle acque potabili e reflue. Negli ultimi anni, i raggi UV-C hanno trovato la loro utilità rendendo l’aria più salubre.

A ogni modo, il modello va adoperato con tutta la dovuta attenzione per ottenere i risultati sperati. Infatti, i batteri vanno sottoposti alla luce della lampada per un determinato arco di tempo. Il prodotto deve essere mantenuto ben pulito, affinché mantenga di volta in volta l’efficacia auspicata.

Dove si applica la lampada UV-C

La lampada con i raggi UV-C può essere usata per disinfestare l’aria in caso di contaminazione. Un esperimento condotto in varie scuole di Philadelphia, risalente agli anni ’30 e ’40, ha dimostrato che tale accorgimento è in grado di ridurre la trasmissione del morbillo tra i ragazzini in maniera drastica.

Grazie ai raggi UV-C, è possibile purificare l’acqua senza l’ausilio di agenti chimici. Anche i batteri più ostinati vengono eliminati in tempi rapidi. Al contempo, l’accorgimento sta sostituendo la clorazione nel trattamento delle acque reflue, grazie a un’efficacia sicura e garantita.