Le alternative alla separazione giudiziale: come l’avvocato può aiutare a trovare soluzioni

La separazione giudiziale rappresenta un procedimento civile contenzioso avente lo scopo di porre termine ad una relazione matrimoniale e chiarire tutte le questioni legali ad essa connesse, quali ad esempio l’affidamento dei figli o la suddivisione dei beni coniugali.

In casi del genere, la sentenza di separazione deve essere emessa dal Tribunale, e in seguito ad essa cessano tutti gli obblighi propri della vita coniugale, come quello inerente alla convivenza ed alla reciproca assistenza e fedeltà.

La separazione giudiziale rappresenta la strada necessaria da percorrere quando tra i coniugi vige una crisi irrisolvibile o in seguito ad un grave comportamento da parte del marito o della moglie (violenza domestica, adulterio, eccetera).

Esistono però delle soluzioni differenti? La risposta è affermativa: si parla della cosiddetta “separazione consensuale”, che non prevede il doversi recare in tribunale e che si articola in due differenti tipologie.

Vediamole qui di seguito.

Negoziazione assistita

La negoziazione assistita costituisce una forma di mediazione che non viene svolta in tribunale, ma necessita della presenza degli avvocati divorzisti di ambo le parti in causa.

Tale iter generalmente si conclude in qualche mese e si compone di diversi incontri; durante il primo di essi, i legali ricoprono il ruolo di mediatori e cercano di porre le condizioni per arrivare a un compromesso tra i coniugi, che verrà ulteriormente discusso durante gli incontri successivi.

Una volta individuato il punto di comunione tra le parti, al fine di rendere completa la procedura di separazione, l’avvocato deve inviare tutta la documentazione in merito al Pubblico Ministero e ricevere il nulla osta da parte del tribunale.

Separazione in Comune

Questo tipo di separazione è la meno costosa e la più breve e non necessita obbligatoriamente dell’avvocato divorzista, la cui presenza è comunque altamente consigliata per evitare qualsiasi tipo di controversia legale.

Essa prevede che le parti in causa raggiungano autonomamente un accordo in merito alla propria condizione e che in seguito si presentino per esporlo di fronte all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di residenza o di quello presso cui è stato celebrato o registrato il matrimonio.
L’ufficiale ascolterà e metterà per iscritto le indicazioni relative all’accordo preso tra le parti e, dopo un periodo di 30 giorni volto a permettere alla coppia di riflettere ancora sulla situazione, ufficializzerà il procedimento di separazione, il quale possiede il medesimo valore legale di quello emesso da un giudice all’interno di un tribunale.

La separazione in Comune, in assenza di un avvocato, non può tuttavia essere messa in atto in caso di questioni irrisolte legate al patrimonio o in presenza di figli minorenni o maggiorenni incapaci, disabili oppure non autosufficienti.

Come individuare la soluzione più adatta

Al fine di valutare quale alternativa alla separazione giudiziale rappresenti la più indicata per la propria situazione, la figura dell’avvocato risulta fondamentale.

Gli avvocati divorzisti a Venezia sapranno dunque valutare con attenzione il singolo caso ed aiutare gli assistiti a compiere una scelta ragionata al fine di tutelare il più possibile i propri interessi.