Concorrenza sleale come difendersi

Quand’è che si può parlare di concorrenza sleale nel nostro Paese?

Ai sensi di quanto indicato all’interno dell’articolo 2598 c.c. comma 3, a compiere atti di concorrenza sleale è chi adopera mezzi non professionali con l’intento di fondo di arrecare danni alle imprese concorrenti. Fanno parte della categoria “concorrenza sleale” lo spionaggio di tipo industriale o di natura commerciale, gli atti di confusione, di vanteria, di denigrazione, la diffusione di notizie diffamatorie sui prodotti, sui servizi o sull’operato di un competitor, la violazione del patto di non concorrenza, l’infedeltà di dipendenti e manager, la sottrazione di segreti aziendali, il boicottaggio. In questo caso, ad esempio, le aziende, in genere di grandi dimensioni, si mettono d’accordo con i fornitori, affinché vengano applicate condizioni particolarmente gravose. Vi è poi il dumping che si verifica nel momento in cui un prodotto viene messo in commercio a un prezzo decisamente basso, al fine di favorire l’uscita di una o più aziende concorrenti dal mercato.

La questione del dumping, poi, è molto più diffusa di quanto si possa credere nell’ambito delle libere professioni: casi frequenti si verificano tra ingegneri, avvocati, architetti e notai, nel momento in cui il tariffario minimo non viene rispettato in seguito all’erogazione di una loro prestazione o di una loro consulenza. Anche in ambito di comunicazione aziendale, la concorrenza sleale risulta ampiamente diffusa. I nomi che richiamano ad aziende ben più famose, le imitazioni di prodotto che, spesso, sfociano nella contraffazione, loghi e pittogrammi simili a quelli di brand ben più conosciuti sono fulgidi esempi a tema. Completano la ricca lista di casi anche le pratiche di sconti effettuate fuori listino, dove si fa pressione sui clienti per passare a nuovi operatori il comparto del gas, dell’energia, della telefonia e delle connessioni a internet sono quelli maggiormente interessati.

Ovviamente, ai fini della legge, questi comportamenti sono assolutamente illegali.

Come dimostrare la concorrenza sleale?

Per dimostrare di essere dinanzi a un caso di concorrenza sleale, occorre essere in possesso di prove tangibili in riferimento alla perdita effettiva di clienti e del suo storno, altresì noto come sviamento. In sede di giudizio, poi, bisogna essere in grado di dimostrare, da un lato, il comportamento illecito dei propri dipendenti, ex dipendenti o ex dirigenti e, dall’altro, riuscire a provare che la riduzione del fatturato e dei profitti è connessa in maniera diretta ai suddetti episodi.

Concorrenza sleale: come difendersi in maniera efficiente?

In relazione a come difendersi in modo efficiente in caso di concorrenza sleale, un imprenditore deve salvaguardare il proprio patrimonio aziendale. Ai sensi di quanto sancito dalla Legge, è possibile chiamare in causa studi legali oppure agenzie investigative, allo scopo di identificare chi si è reso protagonista e, di conseguenza, colpevole di dinamiche di illecito.

Limitazioni legali

Altra questione decisamente delicata per quanto riguarda la concorrenza sleale è quella strettamente attinente alle limitazioni di natura legale. La Legge, nello specifico, stabilisce che l’obbligo di fedeltà grava sui lavoratori subordinati: questi ultimi, infatti, non possono contrattare con la concorrenza del loro datore di lavoro per l’intera durata del loro contratto. Lo stesso discorso risulta valevole anche per coloro che trasferiscono un’impresa o anche una parte di questa (divisione, dipartimento) per un lasso di tempo pari a 5 anni.

A proposito di concorrenza sleale, cosa fare se un ex dipendente sottrae clienti? Lo studio legale Adamo offre supporto per questi casi:

  1. nel caso in cui l’attività di concorrenza sleale fosse ancora in corso d’opera. In questa evenienza, si procede richiedendo che al concorrente sleale venga impedita in modo imminente l’opportunità di proseguire la sua attività;
  2. qualora la sua attività di concorrenza slease fosse cessata, ma avesse prodotto danni evidenti, si procede formulando una richiesta di risarcimento danni.

In definitiva…

Fermare la concorrenza sleale così come lo sviamento di clientela è di fondamentale importanza per mantenere salde le redini del proprio business. Rivolgersi a uno studio legale professionale, mai come in questi casi, si rivela cosa giusta.