Jet-lag: cos'è e consigli per superarlo

Chi viaggia con una certa frequenza sente spesso parlare di jet-lag. Si tratta di una condizione fisiologica che deriva dall’alterazione dei ritmi circadiani normali come conseguenza della variazione di fuso orario. Non a caso, il jet lag è chiamato anche sindrome da fuso orario.

Jet-lag: che cos’è?

Nei viaggi aerei che coprono delle lunghe distanze, lo spostamento può avvenire anche attraverso almeno due o tre meridiani. Significa quindi che ci può essere una variazione di orario di due o tre ore in più o in meno. Questa variazione può provocare uno squilibrio temporaneo tra gli stimoli che si percepiscono dall’ambiente esterno e quelli che sono tipici del proprio ritmo biologico. L’organismo deve quindi sincronizzare velocemente il proprio orario fisiologico in base agli stimoli che percepisce dall’ambiente esterno di luce o di buio.

Il jet-lag indica quindi un insieme di disturbi che colpiscono coloro che viaggiano in aereo, specialmente su lunghe distanze, che implicano quindi molti cambiamenti per l’organismo. L’organismo è sincronizzato infatti su quello che viene definito il ritmo circadiano, costituito da 24 ore. Questo ritmo è caratterizzato dall’alternanza di luce e buio e dalle attività che si svolgono durante la vita quotidiana sul ritmo circadiano. Sulla base del ritmo circadiano vengono organizzate tutte le attività del proprio corpo, tra cui le variazioni di temperatura della pressione arteriosa e l’alternanza sonno-veglia. In caso di lunghi viaggi, l’organismo deve quindi adattarsi velocemente ad un nuovo orario fisiologico.

Da cosa dipende il jet-lag e fattori che lo aggravano

Ci sono certamente alcuni fattori di rischio che rendono più o meno grave il fenomeno del jet-lag. Questi fattori si riassumono in alcuni punti fondamentali. Anzitutto, le manifestazioni del jet-lag si aggravano in base al numero di fusi orari che vengono attraversati, ovvero più è elevato il numero di meridiani e fusi orari che vengono attraversati, più sono elevate le probabilità di sviluppare il fenomeno del jet-lag e di svilupparlo in modo più grave. Anche l’orario di partenza e l’orario di arrivo possono essere altri fattori che incidono sul jet-lag, così come la direzione del volo.

Il jet-lag si verifica nel caso di voli trasversali, ovvero quando avviene il passaggio da un fuso orario ad un altro, e non quando si viaggia lungo lo stesso meridiano, vale a dire da nord a sud. Molto spesso il disturbo risulta più evidente quando si viaggia verso est, ovvero quando in un certo senso si va avanti nel tempo e nelle ore. Come specificato anche in questo articolo, questo fenomeno è particolarmente evidente soprattutto nei viaggiatori frequenti, per gli equipaggi e per i piloti di linea. Non a caso, i piloti spesso vengono sostituiti per stanchezza causata da jet-lag dopo un certo numero di voli. Anche i fattori ambientali possono rendere più evidente il fenomeno del jet-lag, tra cui una bassa umidità dell’ambiente durante il viaggio aereo e la scarsità dei movimenti fisici per periodi di tempo anche abbastanza prolungati.

Una nazione può includere più fusi orari?

Il jet-lag è un fenomeno che deriva quindi dal passaggio da uno o più fusi orari. Non a caso, è un fenomeno che riguarda soprattutto gli spostamenti che avvengono su un numero elevato di meridiani da est verso ovest e da ovest verso est. I fusi orari sono come dei piccoli spicchi all’interno di quali troviamo una stessa ora che viene calcolata a partire dal meridiano zero, ovvero il meridiano di Greenwich.

All’interno dello stesso paese di solito troviamo uno stesso fuso orario. Tuttavia, ci sono alcuni casi come la Russia e gli Stati Uniti, all’interno dei quali troviamo invece più fusi orari, dal momento che hanno più orari diversi da zona a zona. È molto importante conoscere i fusi orari, soprattutto per chi viaggia regolarmente oppure per chi lavora e commercia a distanza con persone che vivono in altre nazioni. A tal proposito, il sito orarionelmondo.it ti può essere d’aiuto.